Veronica Gàmbara (Pralboino, 30 novembre 1485 – Correggio, 13 giugno 1550) è stata una poetessa fra le più note del Cinquecento italiano. Era figlia di Alda dei Pio di Carpi e di Gianfrancesco Gambara. La famiglia vantava un'importante tradizione umanistica: il padre, amante della letteratura, permise alla figlia di ricevere un'ottima educazione umanistica comprendente lo studio della filosofia, della teologia, del greco, del latino. Veronica cominciò a scrivere versi già nell'adolescenza, obbedendo da un lato alla maniera petrarchesca che le Prose bembesche canonizzeranno di lì a qualche anno - ma già modello imprescindibile -, e mostrando, contemporaneamente, un notevole talento e un accento personale. Veronica mise a frutto la libertà data al proprio intelletto e al proprio talento poetico scrivendo versi raffinati ed eleganti, che ricevettero giusto riconoscimento dai letterati suoi contemporanei, e che brillano tra i migliori versi della letteratura italiana. I versi di Veronica furono molto amati, tra le personalità illustri, da Giacomo Leopardi, Antonio Allegri e Rinaldo Corso. Oltre alle Rime, sono conservate le sue Lettere, dove ci appare una Veronica viva e attenta che partecipa attivamente alla vita culturale e politica del suo tempo.