Il vero truffatore è una sorta di Don Chisciotte rovesciato: l’ingenioso hidalgo desiderava assolutamente credere vere le favole dei libri di cavalleria; il truffatore fornisce la materia prima a chi cerca qualcosa da credere assolutamente vero. Picaresco, avventuroso, divagante, comico, a modo suo filosofico (di una filosofia illuministica e sorniona, alla Diderot), il romanzo "La truffa come una delle belle arti" di Gianluca Barbera racconta le vicende di una dinastia di truffatori, i catanesi Lopiccolo, dal 1842 a oggi, intrecciandola con le vicende storiche italiane ed europee, ed evocando pian piano un’immagine del mondo come grande coacervo di truffe, d’illusioni, di millantature, di finzioni condivise o fintamente condivise – dalla “sirena delle Galàpagos” del primo capitolo ai titoli derivati dell’ultimo – in nome di un principio elementare: la ricerca della felicità. E, al lettore che voglia farsi abbindolare – perché che cos’è un romanzo, se non un mucchio di bugie? – Barbera ne offre parecchia, di felicità. Giulio Mozzi
Premio Chianti: "La truffa come una delle belle arti" finalista 2017
Società Filarmonica, Via Ferrucci 26
Incontro con l'autore Gianluca Barbera, finalista del Premio letterario Chianti
La truffa come una delle belle arti -
Giardini Margherita
Presentazione del libro di Gianluca Barbera
Il nuovo libro di Gianluca Barbera partecipa al Premio Chianti
Michela Murgia commenta "La truffa come una delle belle arti"
Incontro con Gianluca Barbera e il suo libro «La truffa come una delle belle arti»
Sabato 1 aprile il Premio letterario Chianti a Gaiole con Gianluca Barbera
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L’Isola degli imbroglioni - La stangata alla siciliana storie di truffatori da romanzo
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