I sogni nel cassetto se li mangiano le tarme
I sogni nel cassetto se li mangiano le tarme è un'antologia che raccoglie gli ultimi successi editoriali di Enrico Vaime: Cin cin, Il meglio è passato, Gli amori finiscono non preoccupatevi. Ricordi, episodi, riflessioni all'insegna del vino, sketch comici di purezza assoluta, momenti lirici. Memorie personali e allo stesso tempo storiche, di un'Italia che non c'è più, il cui messaggio finale, il motto, sembra essere: bere il vino consapevolmente, e non farsi bere dal vino. Lasciar prevalere, ancora una volta, la filosofia vaimiana del non prendersi troppo sul serio: nel vino come nella vita. Non a caso, secondo Enrico Vaime è sempre il meglio, ad essere passato. O se volete, il passato era sempre e comunque meglio. Per alcuni italiani – molti? – la nostalgica considerazione pare valere in modo particolare quando si va a rivangare quel delicato periodo della storia nazionale che va sotto il nome comune di ventennio. Il co-protagonista è un bambino di quei tempi. Un figlio della lupa «emarginato dai grandi eventi e ridotto a ruolo di testimone immaturo e frastornato». Naturalmente si tratta dell’autore e il suo «sguardo sbalordito» di allora è il punto di partenza, una tabula rasa sulla quale si sono impressi con forza ricordi, sensazioni e impressioni non filtrate. A chiudere l'antologia, 242 aforismi circa: I sogni nel cassetto se li mangiano le tarme nasce proprio da qui.