Fuggirò con le scarpe e la sposa (prima o poi)
Saimo, giovane laureato in un’Italia che ha da poco superato i duemila anni d.C., si ritrova a crescere nella faticosa ricerca di esprimere se stesso. In conflitto perenne con un mondo del lavoro tutt’altro che ben disposto nei suoi confronti e una serie di amori impossibili, è il passato ad avere le sembianze della svolta. Una ex fidanzata gli chiede d’incontrarsi per invitarlo al proprio matrimonio; ma quando lui le chiede se sia convinta della scelta, le incertezze sul volto della donna lo autorizzano a osare. “Fuggi via con me”, le dice, ma lei non può: “ormai è tardi per tornare indietro”. "Fuggirò con le scarpe e la sposa" è una storia scritta in prima persona singolare, con un registro informale, agrodolce, talvolta amaro e disilluso, ma sovente ironico; è temporalmente frammentato, non lineare, con un protagonista che è un antieroe 2.0, impegnato a frugare nelle proprie memorie per ripercorre alcuni dei nodi più taglienti della propria vita. Una lotta sorridente contro un destino che sembra volerlo salvo ma sconfitto.