Romanzo italiano
Una storia di mafia, amore e (soprattutto) precariato
Ci sono quelli che raccontano storie e ci sono i cantastorie.
Andrea Villani, io lo so perché lo conosco bene, è un cantastorie.
Lo si capisce da un paio di cose.
La prima è che i suoi personaggi, con le trame che li muovono,
le dinamiche psicologiche che li fanno incontrare e scontrare,
con lo sfondo in cui stanno, sono così veri da essere persone
che vivono in un tempo e in una società che è la nostra.
La seconda è l’ironia.
Un senso della battuta e della situazione, che anche nella tragedia
rivela il puro e meraviglioso distacco del divertimento.
Ecco, anche questo libro,
con i suoi personaggi e la sua storia, è così.
Carlo Lucarelli
Riccardo Manzoni, architetto milanese cinquantenne di buon aspetto e cultura, estrae un tubo di plastica dal bagagliaio della sua Audi, lo infila nella marmitta, e prova a farla finita nei pressi del casello di Melegnano. Contemporaneamente, a Torre Annunziata, Antonio Esposito, figlio del boss Salvatore Esposito, e il cugino Totò, per dimostrare il loro ruolo di giovani duri della camorra debbono ammazzare Luigi Caruso, detto “Giggino Bocca Aperta”. Le loro vite così apparentemente lontane si intrecceranno, in un grottesco noir che non risparmia colpi di scena e con un finale eticamente e politicamente scorretto. Romanzo italiano. Una storia di mafia, amore e (soprattutto)precariato ha il sapore di un racconto quasi surreale: ma poiché ormai la realtà – e quella italiana più d’ogni altra – supera la fantasia, Villani mette in scena un Paese tremendamente reale: un’Italia precaria in tutto e per tutto, un gigantesco e unico “non-luogo”, un grande centro commerciale dell’anima, in cui la Milano “bene” e la Napoli “male” giocano a scambiarsi i ruoli, tra rapine rocambolesche, sontuose feste gay, vecchi boss affetti da nevrosi, giornalisti coraggiosi, e perfidi usurai griffati ed eleganti. Ogni riferimento a fatti veramente accaduti non potrà essere certamente casuale.
«Percepì la propria invisibilità agli occhi del mondo. Gli tornò alla mente quel rudere accanto al quale aveva deciso di morire e ne avvertì la bellezza. Ogni anno trascorso sarebbero diminuite le difese e le fondamenta avrebbero cominciato a sfaldarsi. Una nigeriana altissima nel frattempo riuscì a leccarsi i capezzoli portando il seno sino alla bocca. Tra l’erba gramigna che infestava le pietre, e l’edera che le nascondeva, si notò un fiore di campo a lungo stelo che signoreggiava sprezzante. Un bellissimo papavero rosso porpora.»
Romanzo Italiano con Andrea Villani
Sala Biasin, Via Rocca
Venerdì 27 aprile alle 19 in Sala Biasin di via Rocca nuovo appuntamento con la rassegna proposta e promossa da Sassuolo2000.it con il patrocinio del Comune di Sassuolo.
Romanzo italiano. Una storia di mafia, amore e (soprattutto) precariato
T- Cafè (Palazzo Dalla Rosa Prati), Vicolo al Battistero
Anteprima del libro " Romanzo italiano. Una storia di mafia, amore e (soprattutto) precariato" di Andrea Villani.
«Romanzo italiano» Precari da rapina. Nel noir di Villani rivive «I soliti ignoti»