Il cappelletto, emblema della cucina reggiana,raccontato da due giovani creativi
in maniera nuova e originale. Un’esperienza di gusto unica e inimitabile, fatta di piccoli segreti da tramandare alle generazioni.
Il protagonista di questo libro è un tipo di pasta all’uovo ripiena di carni varie cotta preferibilmente in brodo. Lo conoscete già, e bene. È il cappelletto, il caplét. Quelle che forse non conoscete sono le storie che attorno al cappelletto nascono, girano, volano nell’aria, terminano cadendo in un piatto per poi ripetersi l’anno successivo, alla stessa tavola nello stesso giorno di festa, oppure da qualche altra parte, in qualche altra famiglia. Storie raccontate dalle rezdore e raccolte da due giovani creativi pieni di ingegno e fantasia. Parole, espressioni, usi, tradizioni, segreti, rivalità, invidie, odii e amori. C’è tutto questo, dentro
il ripieno di un cappelletto.
Impasta - Riempi - Chiudi - Repeat.
Tre azioni più una che sembrano evocare le atmosfere di un DJ Set. Perché questo libro è dedicato alle lettrici e ai lettori di tutte le età, ma soprattutto ai giovani. Lo stereotipo delle nuove generazioni che aborriscono tutto ciò che sa di
cucina e ancor più ciò che sa di tradizione, è completamente errato e superato. I fornelli come un DJ Set, la voglia di riprodurre gusti e sapori con uno spirito, un beat nuovo. Questa è la sfida degli autori del nostro volume.
Perché la cucina è creatività, e la creatività è giovane.
Così come è eternamente giovane il caplét: che attraversa le generazioni immutato nella ricetta e nella sostanza, ma sa rinnovare ogni volta il
piacere sensuale del gusto quando, bagnato del suo brodo, comincia a sciogliersi nella bocca effondendo la sua benefica essenza.
Il corso di cucina diventa un libro, la favola bella (e buona) di Save the Caplèt
Il corso di cucina diventa un libro prezioso. La favola bella (e buona) di "Save the caplét"