Aldo Sirianni nasce a Catanzaro nel 1940. La creatività alberga in ogni parte di quest’uomo e sgorga nella materia e nella parola, attraversando scultura, pittura, teatro, poesia.
Tra gli anni ’70 e ’80 viene inserito in diverse antologie: "Dizionari dei poeti contemporanei" e "Nepetia", per la poesia. Vince due edizioni del Giugno Locrese, prestigioso concorso letterario. Inoltre, è presente nella raccolta "Pittori e pittura contemporanea"; la casa editrice Il Quadrato di Milano lo colloca nel primo annuario italiano di pittura e scultura con le quotazioni di mercato.
In ambito pittorico, vortici precisi di pennellate leggere realizzano vedute oniriche o paesaggi e ritratti studiati meticolosamente. Nelle sculture, i soggetti sacri si umanizzano mantenendo una regalità elevata.
Drammaturgo e regista, negli anni ’70 mette in scena varie opere. "Ecce Homo", "Misantropo", "Inferno - l’ipocrita inconscio" nascono dallo studio della passione e delle fragilità umane. I lati più oscuri e altresì fertili dell’uomo diventano corpo scenico che si muove coinvolgendo con forza oppure rallentando fino a diventare stasi iconica, in uno spazio così reale ma altrettanto eternizzato.
Artista impegnato, attivista, lungimirante, fonda associazioni culturali. Usa il teatro di ricerca anche per progetti di coesione sociale in laboratori teatrali gratuiti. Questi diventeranno fulcro formativo e riferimento aggregativo giovanile, soprattutto a Pentone. Qui vivrà dal 1979 al 1992 con la moglie Graziella e la figlia Ines.
L’arte è dove il dolore respira mutandosi in miracolo. Infatti, l’arte muove l’esistenza stessa di Aldo: affetto da una rara patologia cardiaca, egli vince la previsione di morte immediata alla nascita da parte dei medici e vive fino ai 53 anni.