Ho sentito Aldo Moro che piangeva
Il diario apocrifo di Prospero Gallinari
Il diario di Prospero Gallinari, brigatista, carceriere e uno degli esecutori dell’omicidio di Aldo Moro, tenuto nei giorni del rapimento. Ora, dopo la sua morte, grazie a Edmond Dantès, è possibile leggerlo. Un originale esperimento di fiction storica, molto più vicino alla realtà di tante “informatissime” ricostruzioni uscite in questi decenni.
Drammatico e assolutamente inedito.
Il memoriale del brigatista Prospero Gallinari, custode di Aldo Moro nei 55 giorni della sua prigionia: il diario che il terrorista per anni ritenuto l’esecutore materiale della condanna a morte di Moro tenne per tutto quel periodo. Il suo vecchio amico Edmond Dantès, a cui il manoscritto è stato affidato con l’incarico di custodirlo fino a che i tempi fossero stati maturi, cioè alla scomparsa del suo autore, ora può finalmente pubblicarlo.
«I tg sono vergognosi. Stanno facendo il lavaggio del cervello al popolo. A sentirli, sembra che l’Italia intera sia schierata dietro le bandiere della Democrazia cristiana! E anche il Pci ha assunto un atteggiamento che va oltre le nostre previsioni più negative. Ma come? Noi abbiamo fatto, finalmente, quello che il Partito comunista per anni e anni ha predicato». «Ho voltato di nuovo le spalle, piegandomi sulle ginocchia per andarmene da lì. Ed è stato allora, mentre mi infilavo nel buco per rientrare nell’appartamento, che l’ho sentito. Ho sentito Aldo Moro che piangeva».
Realtà o apocrifo? E chi è Edmond Dantès, e come fa a custodire il diario?
Ai lettori curiosi e intelligenti l’ardua sentenza.