Un indefinibile senso di fiato corto; instabilità nell’equilibrio, o un senso di calore che parte dal basso e sale rapidamente. Un tuffo al cuore, forte tachicardia, brividi, formicolio alle estremità, spesso a un braccio, che può simulare l’inizio di un infarto. Il forte timore di perdere il controllo e il contatto con la realtà. Un penoso senso di fuoriuscita dal proprio corpo, come se tutto intorno fosse diventato estraneo. Paura di morire o di impazzire, il tutto accompagnato da una sudorazione profusa, prolungata, e la percezione di un corpo che improvvisamente si irrigidisce e si tende come le corde di un violino.
Chi ha vissuto l’esperienza del panico si riconoscerà in questa descrizione. Nel nostro Paese soffrono di questa malattia circa 2,5 milioni di persone, ma sono dei
dati sottostimati, perché, non raramente, chi ne ha sofferto o ne soffre lo fa in silenzio.
Questo libro vuole prima di tutto diffondere un messaggio chiaro di speranza: il panico si può vincere. Oggi sappiamo infatti che i risultati migliori, più convincenti e duraturi nel tempo, si ottengono grazie alla combinazione di una terapia farmacologica affiancata a una psicoterapia cognitivo-comportamentale e all’assunzione di un corretto stile di vita. Il dottor Rosario Sorrentino, neurologo e uno dei massimi esperti di panico e di disturbi d’ansia, dialoga in queste pagine con la giovane figlia Giulia, studentessa di Medicina che ha a sua
volta sperimentato la sofferenza del panico. Ne esce un intreccio tra vita e scienza, esperienza e terapia, tra il distacco del medico e l’affetto tra padre e figlia. Quasi una storia di vita.
Il neurologo Sorrentino: «Turetta sarebbe dovuto andare da uno psichiatra, non dallo psicologo»
Attacchi d'ansia e di panico anche per Adele e Emma Stone, ma c'è una via d'uscita
Rosario e Giulia Sorrentino presentano “Panico 2.0 – Un disturbo che si può vincere”
Panico 2.0, in libreria un manuale per affrontare il disturbo