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Carlo Cornaglia

Re Giorgio al colle

Moniti e bolle

Antonio Padellaro

I libri della Salamandra extra, n. 36
2024, ePub

ISBN: 9788893237048
€ 9,99
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Sinossi

"Re Giorgio al Colle. Moniti e bolle" viene pubblicato a un anno dalla morte di Giorgio Napolitano.
Colpito dal numero e dall’intensità degli elogi riportati nei coccodrilli di gran parte della stampa, ho prelevato dall’archivio dei miei scritti quelli dedicati a Napolitano nel corso dei due mandati presidenziali e li ho riordinati. Ne è nata una raccolta di testi in rima che descrivono un politico che ha dimostrato qualità ben diverse da quelle magnificate dalla stampa. Molto numerose le anomalie dei suoi comportamenti. Dai ripetuti attacchi alla magistratura al malcelato e insistito intento di imporre un bavaglio alla stampa. Dalle manovre messe in atto per evitare la decadenza del Cavaliere dal Senato dopo la sua condanna per frode fiscale al convinto sostegno alla guerra alla Libia con la conseguente destabilizzazione del Paese dopo l’uccisione di Gheddafi. Dalla ostinata battaglia contro Grillo e grillini alla guerra dichiarata al processo sulla trattativa fra Stato e mafia e agli aiuti a Mancino imputato di falsa testimonianza.
Dalla tacita trasformazione della Repubblica da parlamentare a presidenziale al convinto sostegno alla modifica costituzionale proposta da Renzi con il Senato delle autonomie trasformato in assemblea condominiale. Un presidente della Repubblica, insomma, ben diverso da quello previsto dalla Costituzione.

Autore

Carlo Cornaglia

In passato manager di imprese industriali, annovera fra i suoi libri di satira, Sua Presidenza (CeT 2002), Qui finisce l’avventura, milioni e strafalcioni di Silvio Berlusconi (Nutrimenti 2004), Berlusconeide, poema cavalieresco in endecasillabi, (Aliberti 2010) e La Renziana commedia (Aliberti 2016). Ha collaborato con L’Infedele, Giudizio Universale, «MicroMega», «il Misfatto», Chiarelettere e «Pubblico».

Recensioni
Carlo Cornaglia, il Fatto Quotidiano, 17/09/2024

“Il nonno Lexotan, abile cerchiobottista: questo fu Re Giorgio”