Martin Cunz
Fino ai confini della terra
Che cosa fa di una persona un cristiano, o di una comunità, una comunità cristiana? Oggi stiamo vivendo, in quanto cristiani, una crisi di identità: abbiamo difficoltà a dire chi siamo. Sentiamo benissimo, a essere onesti, che le risposte rapide e sicure non bastano più, e non possiamo ripetere semplicemente ciò che ci dicono coloro che pretendono di sapere con sicurezza e convinzione assoluta cosa sia il cristianesimo e in cosa consista esattamente la nostra fede. Essere cristiani oggi, ed esserlo profondamente, vuole forse dire non essere così sicuri di noi stessi. Vuole forse dire avere l’umiltà, davanti agli altri e davanti a noi stessi, di rispondere, con le parole di Martin Cunz: «Non lo so, devo chiedermelo, devo chiederlo ai fratelli e alle sorelle, devo chiedere nuovamente e soprattutto a Dio: dimmi tu che cosa vuol dire essere cristiani». Due cicli di omelie di Martin Cunz, pastore della Chiesa Riformata Svizzera che ha orientato l'intera vita in direzione ecumenica, nello spirito di un incontro profondo fra tradizione cristiana e mondo ebraico. Il primo è quello del periodo 1991/1993, a Sciaffusa, mentre il secondo corrisponde alla sua attività di pastore a Misiones, nel nord dell’Argentina, negli ultimi tre anni della sua vita (2000-2003).