Massimiliano Cardias, imprenditore brianzolo di origini sarde, è un uomo di successo. Il suo biscottificio nel borgo di Manducate sta conquistando dimensioni internazionali. Ha fondato un piccolo partito e inaspettatamente alle elezioni
ha conquistato un seggio al Parlamento, diventando deputato.
Tutto andrebbe per il meglio, se non fosse che “Macco” – com’è soprannominato dagli amici – è obeso, anzi un iperobeso. Tutti, dal parroco che lo deve sposare ai dirigenti della banca che devono accordargli dei crediti, dai compagni di partito agli amici pretendono che si metta a dieta. E lui si affida a dietologi di varie scuole, tendenze e idee, spesso in contraddizione. Tenta anche una diet farm svizzera, come viaggio di nozze, ma fugge affamato insieme alla moglie.
Il risultato è non solo un nuovo aumento di peso, ma anche il crollo umano. La moglie minaccia di lasciarlo, il partito complotta per emarginarlo. La sua azienda, sull’orlo della bancarotta e nelle mire di un minaccioso concorrente produttore
di alimenti dietetici, va in cenere durante un violento temporale, dopo che un fulmine ha colpito un magazzino. L’imprenditore scompare tra le fiamme. Ma è davvero morto, Macco?
Un romanzo ironico, leggero (molto più del protagonista) e un po’ folle. Un “giallo dietetico”, a metà fra il noir e la commedia delle ossessioni, in cui ogni pagina odora di ricette e di amore per il cibo e la cucina.