Turchese ha trent’anni, poca voglia di lavorare e la sicurezza presuntuosa di chi appartiene a una ricca famiglia. Vive a Roma, ma lontana dalla routine borghese, sospesa in un mondo di irrequieta infelicità. Fuma erba e abusa di psicofarmaci per placare i tormenti che attanagliano la sua mente. L’unico punto di riferimento per lei è Flaminia, l’amica di infanzia calma e riflessiva, che puntualmente riesce a stanarla da guai e malinconie.
Nel cuore di una città che segue a fatica i battiti delle sue emozioni, Turchese osserva dalla finestra un barbone che dipinge marciapiedi e urla versi di poesie sulla morte. Lo studio della psicologa rappresenta l’unico luogo in cui ogni cosa sembra poter essere messa al suo posto. Fino al giorno in cui Turchese inizia a ricevere una serie di lettere anonime e un enigmatico invito a giocare. Chi può essere il mittente?
E come potrà Turchese sottrarsi al vortice in cui quella sfida vuole gettarla? Riuscirà a risalire dalle ombre alla luce?
«È una caccia e c’è un tesoro. Ogni oggetto ha il suo significato ed è un indizio che ti condurrà alla rivelazione. Ho la certezza che questa busta sarà la prima cosa che aprirai signorina De Greif e proprio qui troverai tutte le istruzioni. Come il caos che hai dentro, che è solo apparente, anche qui la regola è numerica nella sua forma esteriore, ma il tuo occhio e il tuo cuore sapranno cogliere la potenza del simbolo. E quando il gioco sarà terminato... sorpresa!»