Raffaello in guerra
I capolavori salvati dalle razzie e dalle bombe. Una storia memorabile di Resistenza italiana
Una pagina inedita della Seconda guerra mondiale, appassionante come un film. Un’impresa di Resistenza compiuta in nome della bellezza e della verità che l’arte porta con sé come valori indistruttibili, contro l’odio, la violenza, la morte.
Nella notte del 18 luglio 1944 un camion con il suo carico si trova su un argine del Po: l’unico ponte è abbattuto, tutto intorno l’inferno delle colonne naziste bloccate. Quel mezzo non trasporta armi alla Resistenza, ma qualcosa di non meno clandestino: trentasei dipinti, fra i quali capolavori di Raffaello, Giotto, Piero della Francesca, Parmigianino, Reni che gli “allontanatori”, un gruppo di coraggiosi storici dell’arte, vogliono salvare dalla distruzione e dai saccheggi.
Come riuscirono nell’impresa? La puntuale ricostruzione che Stefano Scansani fa di questa vicenda, pressoché sconosciuta, intreccia la cultura storico-artistica con la rievocazione del clima bellico e la suspence di un vero romanzo d’azione.
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