'Ndrangheta
Le radici dell'odio
«La ’ndrangheta l’ho vista crescere. E anche troppo in fretta.
Quando sono entrato in magistratura era già coinvolta nei traffici internazionali di droga. Negli ultimi venti anni è diventata più credibile negli ambienti criminali internazionali.
Ne ho notato la sofisticatezza, il salto di qualità, la capacità di adattamento, di rimanere se stessa sia a San Luca che a Duisburg.
Ai giovani dico che solo studiando si può prendere consapevolezza della nostra realtà e cercare di mettere in campo gli strumenti adeguati per cambiarla. Il problema più grande è quello di cambiare le regole, perché con quelle attuali non
si riesce a combattere adeguatamente la ’ndrangheta. Noi abbiamo il dovere di essere coerenti e credibili, altrimenti i giovani ci volteranno le spalle».
Nicola Gratteri