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Gabriele D'Annunzio

La gola di un esteta

Pagine di cibo, vini, seduzione e bellezza

Wine & Book
2014, e-pub

ISBN: 9788899276041
€ 3,99
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Sinossi

La tradizione vuole che Gabriele D'Annunzio fosse pressoché astemio, e molto morigerato nel prendere il cibo, fino ad imporsi digiuni completi, che duravano fino a quarantotto ore, nei momenti di massima concentrazione creativa sulla propria Opera. Sappiamo invece che Gabriele era capace, quanto di digiunare, tanto di abbuffarsi di cibo come un «feroce lupo della Majella». E certo non mancano, nel corpus della sua opera, le descrizioni, gli accenni, le notazioni, i rimandi alla cucina. Anche per quel che riguarda il vino, la presunta incompatibilità organica dell'uomo D'Annunzio non impediva al Vate di riconoscerne il valore. Questo volume, nuovo titolo della collana che ha già visto uscire Svevo, Pirandello, De Amicis, Verdi, Puccini, è un'antologia di scritti di D'Annunzio legati al vino e alla gastronomia. Dalle poesie giovanili ad Alcyone, passando per Il Piacere – con il celebre capitolo della cena da Doney's – Il trionfo della morte, Il Libro Segreto, il lettore potrà ripercorrere alcune delle più belle pagine dannunziane, in cui i sapori del vino e del cibo sono spesso legati alla malinconia della memoria e degli affetti familiari, ai ricordi della terra d’Abruzzo, al piacere di certi momenti conviviali insieme ai grandi personaggi della letteratura, dell’arte e della politica che il Vate ha frequentato – o, direbbe D’Annunzio, che hanno avuto il privilegio di frequentare lui... -. Un volume, questo, che a tutt'oggi manca nel panorama librario italiano. Con un'Appendice che è una "chicca" assoluta: un inedito, preziosissimo menu dannunziano, pezzo unico autografato da Gabriele D'Annunzio il 18 ottobre 1919 durante l'occupazione di Fiume – che il nostro volume riproduce grazie alla gentile concessione dell'Academia Barilla di Parma.

Autore

Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863. Frequentò il liceo a Prato e a sedici anni pubblicò a spese del padre la prima raccolta di versi. A 18 anni si trasferì a Roma per gli studi universitari. Nella capitale si mise a frequentare i salotti alla moda e l'alta società: divenne noto per i suoi atteggiamenti disinvolti e la brillante conversazione. Interventista allo scoppio della prima guerra mondiale, partecipò a spettacolari azioni belliche: famose l'incursione nella baia di Bùccari a bordo di motosiluranti e il volo su Vienna col lancio di volantini tricolori. Alla fine della guerra, a capo di un gruppo di volontari occupò Fiume, in Istria, con lo scopo di allargare il confine orientale. Fatto sloggiare dall'esercito inviato dal governo, D'Annunzio si accostò al nascente partito fascista, iniziando una collaborazione incerta e discontinua con Mussolini. Consolidatosi il fascismo, D'Annunzio venne messo da parte, pur colmato di onori e ritenuto il poeta ufficiale del regime. Ritiratosi nella sua villa sul lago di Garda, morì nel 1938.